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LA DURATA DI VITA DI UN PARANCO A CATENA By Enrico Fabbri
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PNR
31441 dated 14.07.2019
Pubblicato da
Enrico Fabbri
Fonte
Enrico Fabbri
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È uno strumento di lavoro indispensabile per il lavoro settimanale degli operatori. Ma quanto è la durata di vita di questo strumento per evitare problemi?
 
 
LA DURATA DI VITA DI UN PARANCO A CATENA
by Enrico Fabbri
 
Un paranco a catena è uno strumento indispensabile per le operazioni di montaggio e smontaggio delle attrazioni. Viene usato per sollevare parti di attrazioni come le vetture o pedane. Spesso l’operatore, suo figlio o dipendenti, aiutano alle fasi di manovra in posizioni molto ravvicinate. Tutti gli operatori sanno che un guasto alla catena o al freno del paranco possono causare problemi molto importanti.

Comunemente i paranchi vengono continuamente usati fino ad un guasto. Quello che non sapete è che la vita del paranco è calcolata sin dall’inizio al momento del progetto e costruzione. Quindi è assolutamente certo che si guasterà dopo un certo numero di ore. Pertanto, quando acquistate un paranco, è importante capire per quanto tempo potrà essere utilizzato e quindi sostituirlo per tempo. Questa avvertenza può salvarvi da importanti problemi.

Un paranco è una macchina complessa, oltre alla catena ha un riduttore ed un freno negativo. Quando azionate un paranco il freno viene aperto e la catena si muove nella direzione richiesta grazie al riduttore.

Vediamo quindi come funzionano gli elementi principali. Il freno è solitamente di tipo negativo, elettrico e quindi con azione a frizione. È un componente soggetto ad usura del disco di frizione e delle molle che spingono il disco di frizione. Quindi con l’aumentare dei cicli di funzionamento smette di funzionare. Il riduttore è un componente molto compatto per ridurre il peso realizzato con meccanismi a denti che sono soggetti ad usura soprattutto in base al peso che viene sollevato nel tempo. La catena è anche questo un componente meccanico, sono dimensionate in base al peso da sollevare e si usurano per frizione sull’ingranaggio del riduttore. Spesso gli operatori agiscono sul pulsante del paranco per brevi periodi per facilitare le operazioni, questa attività chiamata anche INCHING può ridurre la vita del paranco se effettuata frequentemente.

Quando acquistate un paranco solitamente fate attenzione al peso massimo che può sollevare, ma questo non è l’unico elemento importante. Infatti un paranco viene progettato e costruito anche tenendo conto del carico di utilizzo e del tempo utilizzo. Infatti solitamente il paranco deve fare delle operazioni continuate sempre uguali, immaginiamo in officina, quindi ci saranno oggetti pesanti che impegnano il 100% della sua capacità e oggetti più leggeri. Quindi il carico di utilizzo cerca di indentificare la media del peso che deve essere sollevato. Il tempo di utilizzo invece tiene conto per quanto tempo programmate di utilizzare il paranco con quel carico predeterminato. L’incrocio di questi fattori sfociano in classi di utilizzo solitamente denominate M1, M2, M3, M4…M8. La sigla M1 corrisponde ad una durata della vita del paranco a meno di 800 ore di utilizzo, M2 corrisponde invece a 1.600 ore, quindi progressivamente si raddoppia la durata di vita per ogni passo successivo.

Il punto interessante è che se acquistate un paranco in classe M1 costa meno (ed è più leggero) che un paranco in classe M4 (molto più pesante). Se pensate che state risparmiando acquistando il primo vi sbagliate, perché è probabile che dovrete sostituirlo dopo pochi anni. Le classi del paranco è scritta sul manuale che va quindi analizzato e discusso con il rivenditore.

Se volete bene ai vostri figli ed alle atre persone che lavorano con voi vi prego di fare molta attenzione. Sostituite il vostro paranco a catena in base all’uso che fare e comunque ogni 5/7 anni. La sua durata è limitata nel tempo. Vi ricordo anche che i normali paranchi a catena non sono costruiti per sollevare persone.
 
 

 
Scritto da Enrico Fabbri enrico@fabbrirides.com
Data originale: Luglio 2019
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