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I SISTEMI DI SICUREZZA RIDONDANTI SOTTO IL PROFILO FUNZIONALE DI CONTROLLO By Enrico Fabbri
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PNR
28722 dated 15.01.2018
Pubblicato da
Enrico Fabbri
Fonte
Enrico Fabbri
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L’importanza del controllo ridondante nei sistemi di controllo delle sicurezze dei passeggeri.
 
I SISTEMI DI SICUREZZA RIDONDANTI SOTTO IL PROFILO FUNZIONALE DI CONTROLLO
by Enrico Fabbri

Nell’articolo di Dicembre abbiamo parlato dell’importanza delle sicurezze ridondanti sotto il profilo meccanico, evidenziando come le parti meccaniche devono essere progettate in modo tale da garantire la sicurezza del passeggero anche nel caso di un guasto a uno dei loro componenti.

Ora affrontiamo il secondo punto relativo all’importanza del sistema di gestione funzionale delle sicurezze che deve essere anch’esso ridondante.

L’immagine a sinistra in basso mostra un sedile per passeggeri dove è stato installato un maniglione di sicurezza collettivo per impedire ai passeggeri di essere sbalzati verso l’alto durante il funzionamento dell’attrazione. Questo maniglione di sicurezza può però essere aperto direttamente dai passeggeri, cosa certamente pericolosa, e per questo l’operatore ha provveduto ad installare un secondo meccanismo di sicurezza che dovrebbe impedire quest’operazione. Questo secondo meccanismo ha quindi una funzione molto importante.

Vediamo quindi di analizzare nel dettaglio come è stato predisposto questo meccanismo e vediamo se il tutto è conforme alle norme. L’aria compressa viene fornita da un compressore.
Un’elettrovalvola (comandata da un selettore posto in cabina operatore) consente di far rientrare l’asta del cilindro determinando l’apertura del maniglione. La stessa elettrovalvola consente di far uscire l’aria compressa dal cilindro pneumatico ed una molla (situata all’interno del cilindro) spinge l’asta del cilindro all’esterno e quindi nella contropiastra. Se l’operatore aziona l’elettrovalvola durante il funzionamento dell’attrazione, questa si ferma. Sembra quindi tutto ok, invece NO.

Cosa succede se si guasta l’elettrovalvola? Come fa l’operatore a sapere se l’elettrovalvola (che comanda tutti i cilindri pneumatici) sta funzionando correttamente?

Le elettrovalvole sono meccanismi complessi che si guastano dopo un certo numero di cicli. Possono anche guastarsi a causa di impurità presenti nell’impianto pneumatico o per un’insufficiente lubrificazione. Quindi il punto non è “se si guasta” ma “quando si guasta”, perché è sicuro che prima o poi smetterà di funzionare e non abbiamo modo di sapere se si guasterà in posizione ‘chiusa’ o ‘aperta’. Si tratta quindi di capire come dovrebbe essere il sistema di controllo che ‘automaticamente’ comunichi all’operatore il guasto e come, contemporaneamente, garantire che un guasto non metta in pericolo i passeggeri. Entriamo quindi nel dettaglio delle soluzioni:

(a) ci deve essere un sensore che confermi che l’asta del cilindretto sia inserito correttamente nella contropiastra; infatti la rotazione errata del maniglione impedisce all’asta del cilindro di entrare in posizione di sicurezza;

(b) servono almeno due elettrovalvole per sezionare correttamente l’impianto penumatico che alimenta il cilindro garantendo che non ci sia aria compressa nel sistema; in questo modo se la prima si guasta, la seconda continua a funzionare;

(c) servono almeno due pressostati (sensori che rilevano la pressione nel sistema pneumatico). Questi sensori consentono di monitorare se l’aria compressa nel sistema, quindi le due elettrovalvole, stanno funzionando correttamente;

(d) serve un segnalatore acustico che avvisi l’operatore quando una di queste componenti smette di funzionare correttamente;

(e) serve un sistema elettrico che gestisca nel modo appropriato questi componenti elettrici (e non è un semplice interruttore).

Vedo tutti i giorni attrazioni con sistemi di sicurezza installati con poca professionalità, soprattutto nelle attrazioni che hanno diversi anni di operatività. Gli operatori ci mettono spesso tutta la loro buona volontà e credono sinceramente di aver modificato correttamente l’attrazione, anche se poi alla prova dei fatti non è così.
Forse (lancio quest’idea) sarebbero auspicabili dei corsi teorico-pratici per capire a fondo e vedere dal vivo come si dovrebbero fare questi interventi.
 
 

 
Scritto da Enrico Fabbri enrico@fabbrirides.com
Articolo originariamente pubblicato nella rivista Games Industry (Italia)
Data originale: Gennaio 2018
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