#Manutenzione Giostre
QUANDO LE ATTRAZIONI HANNO SUPERATO 30 ANNI By Enrico Fabbri
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PNR
28600 dated 15.06.2016
Pubblicato da
Enrico Fabbri
Fonte
Enrico Fabbri
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Le attrazioni con più di 30 anni non hanno reali sbocchi sul mercato dell’usato, che fare?
 
QUANDO LE ATTRAZIONI HANNO SUPERATO 30 ANNI
by Enrico Fabbri
 
Come molti sapranno, da molti mesi mi occupo a tempo pieno della vendita di attrazioni usate, sia in Europa che nel resto del mondo. Grazie ai contatti con molti operatori, sono ora in grado di fare il punto della situazione e vorrei utilizzare questo spazio per trarre qualche conclusione.
È risaputo che il valore di mercato di un’attrazione usata dipende da molti fattori, i più importanti dei quali sono:
- il modello dell’attrazione;
- la fama del costruttore che l’ha realizzata;
- l’età dell’attrazione.

Il primo punto è il più importante: ci sono modelli che hanno riscosso un grande successo e sono quindi molto ricercati, e questo di solito accresce il valore di quell’attrazione usata. Il secondo punto è anch’esso fondamentale: gli operatori sanno bene che ogni costruttore applica una qualità nella progettazione e costruzione, che è diversa da fabbricante a fabbricante. Può capitare che più costruttori realizzino la medesima attrazione e che quindi queste possano avere una valutazione diversa.

Arriviamo ora al terzo punto. Fino ad ora gli operatori erano abituati che l’attrazione avesse un valore di mercato progressivo nel tempo, valore che arrivava a zero solo quando detta attrazione era così vecchia da non poter più essere fisicamente utilizzata. Un’attrazione con più di 25 anni poteva comunque essere venduta nei paesi di lingua araba, in Centro e Sud America e in qualche paese dell’Asia. Oggi le cose non sono più così: la maggioranza di queste nazioni acquista molte children ride nuove dalla Cina e quando deve acquistare attrazioni medio/grandi preferisce le nuove (soprattutto in Asia), oppure ne richiede di usate che non superino i 15 anni.

Nel mercato europeo attualmente sono in uso molte attrazioni con oltre 25/30 anni di utilizzo che stanno perdendo progressivamente valore. Queste hanno tutto il diritto di essere utilizzate fin tanto che vi si esegue un’appropriata manutenzione ed ispezione. Il problema è che queste operazioni sono talvolta molto costose, quindi andrebbe valutata con attenzione la convenienza di aggiungere costi per le manutenzioni straordinarie tenendo anche conto che queste spese probabilmente non saranno ripagate da una vendita a terzi.

Nel novero delle manutenzioni straordinarie ci sono tutti gli aggiornamenti ragionevoli suggeriti dai nuovi standard che rappresentano un punto di riferimento per gli ispettori che verificano le attrazioni tutti gli anni.

L’insieme di questi dati mi porta oggi a pensare che un’attrazione che supera i 30 anni è da considerarsi con un valore di mercato zero, quindi un’attrazione da rottamare. So che non è una considerazione piacevole, ma è logica perché in linea con il buon senso e per nulla distante da quello che accade a tante altre ‘macchine’ esistenti nel mercato, come per esempio le gru. Tanto più un’attrazione avrà sollecitazioni dinamiche (con movimento, quindi con fatica) tanto meno sarà la sua durata.

Chiaramente queste conclusioni non possono valere per chi possiede un’attrazione storica, tipo una classica giostra a cavalli mantenuta in perfetta efficienza. Le mie considerazioni si applicano alla maggioranza delle attrazioni tipo autoscontri, Ballerina, Tagadà, Avio, Soiuz, ecc…, insomma tutte le attrazioni che erano in voga sino agli inizi degli anni ’80.

Quindi che fare? Il mondo degli operatori si sta evolvendo anche in Italia. Alcuni stanno diventando più professionali e sostituiscono le attrazioni più spesso grazie ai contributi statali, viaggiano anche all’estero in cerca di piazze, quindi rivendono le attrazioni in breve tempo per acquistare l’ultimo modello. Invito quindi gli operatori a rinnovare per tempo le loro attrazioni, poiché passato un certo numero di anni il loro valore sul mercato internazionale scende in picchiata e diventa più difficile poter affrontare spese importanti.
 
 

 
Scritto da Enrico Fabbri enrico@fabbrirides.com
Articolo originariamente pubblicato nella rivista Games Industry (Italia)
Data originale: Giugno 2016
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